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I-Days Milano Coca-Cola 2023: i momenti più belli
Rivivi insieme a Ticketmaster i momenti più belli degli I-Days Milano Coca-Cola 2023. Tutte le performance mozzafiato e i momenti più belli che hanno reso quest' edizione degli I-Days Milano Coca-Cola un viaggio indimenticabile nella musica.
22 giugno 2023 – Giorno 1
La prima serata è stata aperta dalla talentuosa violinista e cantautrice Sudan Archives. Durante la sua performance ha combinato ritmi africani con suoni R&B e techno, muovendosi con movenze feline mentre pizzicava le corde del suo violino. Con la sua bravura e la sua presenza indiscutibilmente accattivante è riuscita a conquistare il pubblico e catturare l’attenzione di chi ancora non la conosceva.
Alle 20:00 è arrivato il momento tanto atteso dei Foals, i quali hanno aperto il loro set con “Wake Me Up” il singolo estratto dal loro ultimo album “Life Is Yours”. Il frontman era pieno di energia ed insieme ai suoi compagni ha accompagnato il pubblico in un viaggio tra diverse sonorità: dalle vibes synth-funk, al sound new wave di “My Number” fino ai ritmi nu-disco. Il set si è concluso in modo esplosivo con “What Went Down” dove Yannis ha dato il meglio di sè lasciandosi completamente andare, ha mollato la chitarra e si è ritrovato con il microfono in mano, piegato su se stesso mentre cantava gli ultimi ritornelli del brano.
Arrivano le 21.45 e la folla è impaziente. Sul palco si intravede una grande tavola coperta da un telo, su cui sono disposti candelabri e altri oggetti misteriosi. Improvvisamente, Florence Welch emerge dall’oscurità, illuminata da potenti fari, avvolta in un leggero abito lilla, in una posa che richiama l’immagine di una dea greca.
Il primo brano suonato dai Florence + The Machine è “Heaven Is Here”, seguito da “King”, “Ship to Wreck” e altri grandi successi della band. Per tutta la durata del concerto Florence balla, salta e corre da un lato lato all’altro del palco, leggera, a piedi nudi, quasi fluttuasse. Il pubblico resta a bocca aperta incantato dalla sua eleganza e dalla sua voce potentissima.
Il momento più emozionante arriva però con il brano “Dream Girl Evil”: Florence scende dal palco e raggiunge la folla, si arrampica dietro le transenne e si abbandona completamente ai fan, stringendo mani, concedendo abbracci e cantando fronte e fronte con i fortunati della prima fila.
23 giugno 2023 – Giorno 2
Il secondo giorno degli I-Days ha preso il via con un’interessante sorpresa Clara la quale ha stupito il pubblico con la sua voce magnetica. Subito dopo di lei è stata la stata la volta di Yendry, considerata la promessa del latin pop, il suo carisma e la sua simpatia hanno coinvolto immediatamente gli spettatori, sprigionando un’energia contagiosa che ha reso la sua performance straordinaria.
Poco prima dell’attesissima headliner, è salita sul palco Tinashe, che con il suo sound alt-RnB ha conquistato facilmente il pubblico. La cantante ha portato sul palco uno show estremamente vivace e coinvolgente, accompagnata da ballerini e coreografie studiate è riuscita a far ballare tutto il pubblico.
Quando l’orologio ha segnato le 22.00, le luci si sono improvvisamente abbassate, il rombo di un motore ha invaso lo spazio e un momento dopo è entra in scena l’attesissima pop-star Rosalía insieme ai suoi ballerini vestiti rigorosamente da cyber-motoclisti.
Durante tutto lo spettacolo la star non ha mai smesso di muoversi: ha cantato e ballato ininterrottamente con i suoi ballerini, regalando al pubblico coreografie spettacolari. Solo per un momento più intimo, si è esibita da sola sul palco, accompagnata dal suono del pianoforte.Inoltre, durante lo show, Rosalía ha regalato dei momenti di autentica spontaneità. Ha provato a parlare in italiano con il pubblico e si è persino fermata a metà performance per gustare dei churros offerti dai fan.
Con questa performance la cantante ha dimostrato di essere un vero talento, ha catturato l’attenzione dell’intero ippodromo grazie al suo carisma innato, dimostrando che non ha bisogno di molto per brillare. Accompagnata solo da un ridotto corpo di ballerini, qualche grande schermo e un cameraman, Rosalía ha trionfato con la sua musica e un’estetica unica che ha reso l’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente.
24 giugno – Giorno 3
Ad aprire la terza sono i Fast Animals And Slow Kids. La band perugina è riuscita a conquistare fin da subito il pubblico, sicuramente grazie al loro sound underground e la loro energia. Il merito però va anche al frontman Aimone Romizi che si è dimostrato un vero e proprio talento non solo per la sua voce straordinaria ma anche per la sua capacità di coinvolgere la folla, occupando ogni spazio possibile e tendendosi costantemente verso il pubblico.
Alle 20 è la volta degli attesissimi Interpol. Banks e gli altri membri della band salgono sul palco, elegantissimi come sempre. In camicia, abito nero e occhiali da sole. Sul palco sono cupi ed enigmatici e la loro performance è essenziale e fredda come il loro stile: pochi gesti, poche parole, solo strumenti e voce ad emergere dall’essenziale il loro talento, indiscutibile.
Paolo Nutini e la sua numerosa band salgono sul palco. Il live si apre con “Afterneath”. Il suo timbro caldo riempie l’Ippodromo, accompagnando il pubblico in un viaggio musicalmente ricco: c’è rock, blues, funk, elettronica.
Ciò che è davvero emozionante di questo spettacolo è la dolcezza, la gratitudine che il cantautore italo-scozzese dimostra al pubblico: prima con una mano alza il bicchiere e dice “Salute” poi nel corso della serata si rivolge al pubblico per una tenera dichiarazione: “Vi amiamo”.
È uno spettacolo dal vivo super emozionante, nonostante le migliaia di persone Nutini con la sua autenticità e incredibile voce è riuscito a rendere il concerto più intimo. Il cantante ha concluso il suo set con una splendida versione di “Iron Sky” il cui inizio cantato a cappella ha fatto venire i brividi a tutti i presenti.
30 giugno – Giorno 4
È un venerdì all’insegna della trap quello che apre il secondo weekend degli I-Days! Il festival si sposta all’Ippodromo SNAI La Maura, in grado di contenere circa 80.000 persone, e anche la pioggia non riesce a fermare il pubblico che non vede l’ora di assistere al concerto sold out.
La giornata viene aperta dal DJ set di AVA, che scalda la folla in attesa dell’arrivo dei cantanti.
Arriva il momento di Capo Plaza, che propone la sua serie di hit simbolo della trap italiana e ne approfitta per annunciare l’uscita del suo nuovo album.
Poi, finalmente, il momento che tutti stavano aspettando: Travis Scott si manifesta sul palco per scatenarsi insieme agli 80.000 che sono arrivati agli I-Days a Milano per rendere omaggio al proprio idolo. Un’ora di set senza sosta, in cui Travis Scott, saltando da una parte all’alta del palco e avvolto tra le fiamme, ha cantato i suoi più grandi successi come Highest in the room, Butterfly Effect, The Scotts, 90210, beibs in the trap e le finali Sicko Mode e goosebumps. L’energia straripante di Travis ha fatto la differenza durante il live, in un’atmosfera incredibile che ha coinvolto tutti i presenti e che è piaciuta allo stesso Travis, che ha definito il concerto di Milano come uno dei più belli della sua vita.
Highlight della serata: Travis ha trovato il tempo per scegliere un fan dal pubblico, farlo salire sul palco con lui e regalargli le sue esclusive scarpe.
Che dire? Non ci resta che aspettare l’uscita del nuovo attesissimo album di Travis Scott, Utopia, per (sperare di) rivederlo in concerto in Italia!
1 luglio – Giorno 5
Sono le 18.00 e sullo sfondo del palco si intravede una scena di un deserto distopico, lo stesso deserto che è riportato sulla copertina del nuovo album dei Nothing But Thieves.
Il set inizia con Welcome to the DCC, il singolo di punta dell’ultimo album della band che grazie al suo sound riesce a catturare l’attenzione dei presenti. Seguono Futureproof e Trip Switch, entrambe le canzoni sono perfette per mantenere il ritmo e scaldare la folla.
Quando inizia Particles, l’atmosfera comincia a farsi più intensa, dando al frontman Conor la possibilità di mostrare la sua voce morbida ma allo stesso tempo forte e intensa.
Niente luci, niente effetti speciali, solo una grafica minimale sullo sfondo, nonostante ciò la band è riuscita a catturare l’attenzione di una grossa fetta di pubblico e chissà qualche fan in più.
Dopo un’ora di spettacolo, arriva il momento di chiudere il set e per farlo la band opta per Is Everyone Going Insane? e Amsterdam ideali per chiudere in modo esplosivo, facendo scatenare il pubblico ormai carichissimo.
È finalmente arrivato il momento tanto atteso dei The Black Keys, che non si esibivano sul suolo italiano da circa dieci anni. L’emozione del pubblico è palpabile. Sul palco compaiono Dan Auerbach e Patrick Carney, accompagnati dalla loro band, e il pubblico li accoglie con un entusiasmo indescrivibile.
I due musicisti dimostrano una grande sintonia sul palco, creando un’atmosfera intensa e vibrante, amplificata dai due maxi schermi posizionati ai lati, che trasmettono in bianco e nero e in colori intensi ciò che accade sul palco.
La loro abilità musicale è evidente, con Auerbach che regala potenti riff di chitarra e assoli da lasciare a bocca aperta, mentre Carney fornisce una potente base ritmica con la sua batteria.
Durante Gold on the Ceiling tutti ballano e continuano a scatenarsi sulle note incalzanti di Wild Child. Lo spettacolo si conclude con una magnifica interpretazione di Little Black Submarine, inizialmente in versione acustica e poi ripresa in modo originale, e infine con Lonely Boy.
Alle 22:00 tra i cori da stadio fa il suo ingresso sul palco degli I-Days Liam Gallagher vestito con l’iconico parka e armato di maracas.
Liam attacca con i brani Morning Glory e Rock n Roll Star ed è subito effetto nostalgia. Gli occhiali da sole, l’iconica posa con le mani incrociate dietro la schiena, il labbro superiore appiccicato sul microfono sembra essersi tuffati negli anni ‘90.
Mentre sullo schermo scorrono immagini vintage di Liam, il pubblico canta a squarciagola, creando un momento corale bellissimo in cui tutti, indipendentemente dall’età, si uniscono in una sola voce.
Nel corso del concerto, Liam alterna le sue canzoni da solista, come Wall of Glass e Why me? Why not ai grandi successi indimenticabili degli Oasis.
Il finale è un crescendo inarrestabile con brani come Cigarettes & Alcohol, Wonderwall e Champagne Supernova. Al termine dell’ultima nota, Liam si porta il cappuccio della felpa sulla testa e accoglie i meritati applausi, sempre con quella smorfia che ci piace tanto.
2 luglio – Giorno 6
La sesta giornata degli I-days ha visto una line up di artisti straordinari. A battezzare ufficialmente l’inizio della penultima giornata del festival sono stati gli Studio Murena che con la loro energia e il loro sound unico hanno dato vita a un’atmosfera elettrizzante conquistando il pubblico.
Il mix eclettico dei Primal Scream ha trasportato tutto il pubblico di I-Days in un viaggio nel loro mondo totalmente unico. Dai ritmi coinvolgenti al sound sperimentale, la loro energia dirompente ha fatto vibrare ogni anima presente.
Sono quasi le 20.00 e a salire sul palco sono gli Skunk Anansie il loro set è stata un’esperienza di pura energia e potenza. L’energia emanata dalla band era palpabile fin dal primo istante e la voce potente di Skin ha rapito tutti trasmettendo una gamma infinita di emozioni. Il loro live è stato una combinazione esplosiva di potenza musicale, intensità emotiva e carisma artistico regalando ai presenti emozioni indimenticabili.
Si sono fatte le 21.30 e finalmente è il momento dei tanti attesi Red Hot Chilli Peppers.
Durante il live la band ha dimostrato di essere ancora al top, nonostante Anthony Kiedis faticasse a stare al passo con gli altri musicisti, la loro performance di 90 minuti è stata comunque un grande spettacolo.
La loro miscela di rock e funk colpisce dritto allo stomaco come un tempo. La fratellanza che li unisce e la sintonia che hanno sono stati evidenti durante lo spettacolo: con Flea e Frusciante che facevano brevi jam e Chad Smith che dava spazio ad entrambi. È proprio questo interplay che ha reso il live dei Red Hot Chili Peppers così unico.
Il grande delirio è arrivato con il brano Give It Away, che ha spinto alcuni fan a superare le transenne per avvicinarsi al palco. Anche se sono stati riportati indietro dalla sicurezza, il loro entusiasmo dimostra quanto i Peppers siano in grado di coinvolgere il pubblico.
15 luglio – Giorno 7
Gli OMINI hanno aperto questa ultima giornata degli I-Days Milano Coca-Cola! Senza paura, come il titolo del loro primo album, i tre ragazzi di Torino hanno entusiasmato subito il pubblico nel caldo pomeriggio di sabato, proponendo brani già pubblicati e anche un inedito tratto dal loro secondo album, in uscita nei prossimi mesi.
Willie J Healey si è esibito per secondo. Il cantautore inglese dell’Oxfordshire ha portato il pubblico indietro nel tempo con il suo stile vintage, con brani tratti dai suoi due album People and Their Dogs e Twin Heavy. Piaciuto lo show? Bene, allora non ti resta che aspettare l’uscita del nuovo album di Willie J Healey, Bunny, prevista per agosto 2023.
Sono le 19:40 sul palco una scenografia minimalista, con le lettere bianche che compongono il nome della prossima band in scaletta: The Hives.
La band fa il suo ingresso vestita con i loro iconici abiti, rigorosamente bianchi e neri, con motivi che ricordano i fulmini.
Fin dalle prime note, il pubblico viene catturato dalle loro sonorità che fondono il garage rock degli anni ’60 con il punk rock degli anni ’70. L’esecuzione delle canzoni è impeccabile e la loro abilità fa pensare che i The Hives non abbiano nulla da invidiare a nessuno.
È impossibile resistere al loro sound coinvolgente, capace di far ballare e scatenare chiunque, anche i sassi. A rendere il tutto ancora più coinvolgente e a tratti esilarante è il frontman Howlin’ Pelle dalla capacità di trascinare il pubblico straordinaria.
Howlin’ Pelle, a metà strada tra una rockstar e un cabarettista, delizia il pubblico con scenette esilaranti: fa roteare il microfono divertendosi a riprenderlo con una mano, salta sulle casse e improvvisa discorsi in italiano, regalando a tutti i presenti il momento più divertente della serata, ovvero “Battone le mani”.
Ormai è buio, sono le 21: 40 e dentro l’ippodromo sono tutti stanchi, sudati, abbrustoliti ma ancora carichi perché sul palco sta per salire una delle band alt-rock più iconiche degli ultimi tempi.
Dall’alto del palco una palla a specchi da discoteca che ruotando rivela il nome della prossima band: Arctic Monkeys.
La scenografia è minimale per dare spazio ai giochi di immagini e colori che avvengono tra i due schermi laterali e lo schermo circolare a forma di oblò collocato al centro del palco. Sugli schermi vengono riprodotte le immagini di quello che accade sul palco con un filtro vintage che crea un mood anni ‘70. A rendere ancora di più questa atmosfera è l’effetto psichedelico delle immagini che si specchiano e si sdoppiano e si ripetono in un loop infinito nello schermo centrale.
Il live si apre con la batteria infuocata di Brianstorm e il pubblico comincia a saltare, stretti stretti l’uno all’altro, intonando con un coro quasi da stadio le prime note del pezzo a ritmo di batteria.
Il live continua e la band riesce ad accontentare tutto il pubblico alternando sapientemente gemme che risalgono ai primissimi album come Teddy Picker, Fluorescent Adolescent, 505 passando per gli iconici brani di AM : Why’d You Only Call Me When You’re High? e Arabella fino a brani estratti dall’ ultimo album The Car.
In tutto questo Alex Turner è la perfetta rockstar, che sembra uscire da un film anni’ 70: Occhiali da sole da aviatore, camicia bianca, jeans svasati e stivaletto domina il palco senza strafare, totalmente immerso nella musica, guida la band e affascina il pubblico con la sua presenza.
Dopo l’esecuzione dell’ iconica Do I Wanna Know? la band prosegue con Body Paint che si chiude con un lunghissimo e assolo di chitarra elettrica che rende il pubblico estasiato il quale rimane lì a bocca aperta con lo sguardo fisso sulla chitarra di Alex e le sue dita. All’ultima nota le luci si spengono, il live è finito…o così sembra.
Dopo 2 minuti di luci spente, tra applausi e cori a invocare il nome di Alex la band torna sul palco per regalare al pubblico di Milano gli ultimi pezzi: Sculptures Of Anything Goes, I Bet You Look Good on the Dancefloor e la romanticissima R U Mine?
Highlights della serata: Alex Turner che voga con la sua barca immaginaria
body paint – arctic monkeys feat. alex rowing his imaginary boat (milan) pic.twitter.com/PKkqHGN4tB
— c ⏣ ⚭ (@tlspmusic) July 17, 2023