Musica
Palazzetto Bru Zane, Venezia: alla riscoperta della musica romantica francese nel cuore della città lagunare
Esiste un luogo dedicato alla musica in cui rivivere lo spirito del Tempo? Il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française recupera la vocazione artistica originaria del Casino Zane, offrendo concerti che fanno risuonare nelle sue sale la musica romantica francese del XIX secolo. Un repertorio di opere sinfoniche, sacre e liriche e generi tipicamente francesi da riscoprire oltre il Ponte di Rialto a Venezia.
L’inizio del Romanticismo musicale francese viene fatto coincidere con la pubblicazione di Symphonie fantastique (1830) di Hector Berlioz. Tuttavia, l’aggettivo romantico è stato ritrovato in alcuni scritti risalenti all’Impero Napoleonico e alla Restaurazione per descrivere lo stile dei cosiddetti ultimi classici contemporanei di Beethoven. “Gluck e Luigi XVI faranno dei nuovi Francesi” scrisse Voltaire nel 1774, prefigurando una sensibilità preromantica alla corte del Re di Francia. I primi germogli della generazione romantica – la predilezione per il sentimento nel teatro lirico, la fioritura di generi intimisti presso i salotti, tra cui romanze, sonate, trii, quartetti, e la nascita delle prime ambiziose composizioni sinfoniche – sono, infatti, precedenti alla Rivoluzione francese.
Mosso dalle finalità di far conoscere e promuovere in tutto il mondo la musica romantica francese composta dal 1780 al 1920, il Palazzetto Bru Zane di Venezia inaugura la stagione di concerti 2022-2023 del Centre de musique romantique française, aprendo le porte a svariati eventi: festival, concerti fuori festival (Carnevale, Giornata internazionale
dei diritti delle donne, Art Night Venezia), registrazioni di mélodies e musica da camera per Bru Zane Label, giornate di studio, eventi per famiglie e per le scuole, conferenze, mostre sulle tematiche della stagione in corso e visite guidate
Rimettere in discussione certezze musicali è una peculiarità del Palazzetto Bru Zane dalla sua fondazione. L’esperienza dimostra che l’oblio ha colpito anche opere luminose, di cui ormai non si potrebbe più fare a meno. Tra queste rientra a pieno titolo la produzione di Jules Massenet che fu usata a lungo come termine di paragone da chi voleva tracciare una linea divisoria tra la buona musica e la mediocrità. Tuttavia, cancellando la carriera di questo artista, si finiva per ignorare il gusto del pubblico parigino della Belle Époque e privare gli spettatori odierni dello stesso piacere. È proprio a Massenet che il Palazzetto Bru Zane dedica il primo festival di questa stagione definendolo, con una punta di malizia, “maestro del suo tempo”.
Si direbbe che neanche le compositrici a cui è dedicato il secondo festival della stagione abbiano pescato un numero vincente alla lotteria della fama. Da anni, il Palazzetto Bru Zane risponde alla richiesta, sempre più condivise, di riconsiderare i cataloghi femminili e di ricostruire con esattezza le carriere delle musiciste, di ritrovare i manoscritti delle loro opere, di proporne edizioni moderne e di farle eseguire.
Scopri di più sul programma della stagione 2022-2023 del Palazzetto Bru Zane.
Il Palazzetto Bru Zane: storia e missione del Centre de musique romantique française
Nel 1665, Domenico Zane, l’ambasciatore della Repubblica di Venezia in Austria e Spagna, commissionò alla bottega di Baldassarre Longhena (Ca’ Pesaro, Ca’ Rezzonico) la ristrutturazione della dimora di famiglia. Fu però il nipote Marino, giovane bibliofilo e amatore di porcellane, a vedere la nuova facciata del Palazzo Zane tornare a risplendere nel 1682. Al fine dicustodire e arricchire le collezioni di libri e quadri dello zio, l’erede dei Zane fece costruire tra il 1695 e il 1697 una casino-biblioteca, separata dall’edificio principale da un rigoglioso giardino alla francese. Gli allievi del Longhena, Antonio Gaspari e Domenico Rossi, impreziosirono l’atrio con mosaici rococò di marmi gialli, verdi e rossi al termine dei quali si snoda una graziosa scala; gli affreschi del Casino Zane, tra cui Tempo che rapisce la Verità sul soffitto del secondo piano, sono opera di Sebastiano Ricci.
Ex luogo di feste e convivi di una delle più antiche famiglie patrizie veneziane, l’edificio di architettura barocca situato nel quartiere di San Polo, vicino alla Basilica dei Frari, è diventato il Palazzetto Bru Zane. Sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e rilevato da La Fondation Bru nel 2007 per un importante lavoro di restauro, il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française è stato inaugurato nel 2009 con l’obiettivo di far riscoprire e diffondere a livello internazionale il patrimonio musicale francese del grande Ottocento (1780-1920). Per la programmazione della stagione concertistica, vengono accuratamente selezionate opere di musica romantica francese tratte dal repertorio sinfonico, sacro e lirico, senza tralasciare i generi leggeri caratteristici dello spirito francese quali chanson, opéra-comique e operetta.
Per conseguire la propria missione, il Palazzetto Bru Zane organizza, inoltre, numerose attività complementari:
- L’etichetta Bru Zane per l’incisione e la diffusione di CD e collane di CD con libro Prix de Rome, Opéra français e Portraits
- Il coordinamento di cantieri di ricerca
- La catalogazione e la digitalizzazione di fondi documentari e di archivi pubblici o privati inerenti al repertorio promosso tra cui Villa Medici, Bibliothèque historique de la Ville de Paris e Cité de la musique.
- L’organizzazione di convegni in collaborazione con diversi partner.
- La pubblicazione di partiture
- Una collana di libri in coedizione con Actes Sud.
- La distribuzione di risorse digitali su bruzanemediabase.com.
- Una piattaforma online in streaming Bru Zane Replay, costantemente aggiornata con le registrazioni di spettacoli e concerti prodotti o sostenuti dal Palazzetto Bru Zane (bru-zane.com/replay).
- Una webradio, Bru Zane Classical Radio, diffusa 24h/24.
- Attività di formazione
- Attività rivolte ai giovani attraverso il programma Romantici in erba.
Tutti gli eventi e concerti di musica romantica francese al Palazzetto Bru Zane di Venezia
Concerto di inaugurazione del festival Massenet. Maestro del suo tempo
Sabato 1° ottobre alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia non perdere Dal salotto alla scena, il grande evento di apertura del festival Massenet, maestro del suo tempo, che renderà omaggio alle opere del compositore francese Jules Massenet, tra cui Cendrillon, Thaïs, Ariane, offrendo un assaggio del ricco universo lirico del compositore.
Seguirà un brindisi in compagnia degli artisti.
- opere per voci e pianoforte di Massenet
- Gabrielle Philiponet soprano
- Marie Kalinine mezzosoprano
- Artavazd Sargsyan tenore
- Philippe-Nicolas Martin baritono
- Thomas Tacquet pianoforte
Massenet, maestro del suo tempo
Location: Palazzetto Bru Zane, Venezia
Date: dall’1 all’8 ottobre 2022
- Philiponet, Kalinine, Sargsyan e Tacquet in Dal salotto alla scena
- François Dumont in Farfalle nere, farfalle bianche
- Marie Gautrot e Frédéric Rouillon in Tesori nascosti
- Mi-Sa Yang, Yan Levionnois e Jonas Vitaud in In punta di pentagramma
- Théotime Langlois de Swarte e Tanguy de Williencourt in Il violino danzante
- Geister Duo in Sulle ali del pianoforte
Di natura piuttosto riservata, poco incline a scendere nell’arena mediatica per scatenare polemiche, a prima vista egli non si presenta come un filosofo dell’arte musicale o un teorico della riforma lirica.
Espressione di una certa saggezza e desiderio di dedicarsi unicamente a comporre, la discrezione di Massenet si spiega anche con la posizione centrale che occupa nella vita musicale francese. Perché avrebbe dovuto criticare i colleghi, quando già deteneva i posti più prestigiosi – professore di composizione al Conservatorio di Parigi e membro dell’Académie des beaux-arts all’età di trentasei anni – e le sue opere riscuotevano un successo internazionale? Per conoscere la sua estetica, basta ascoltare i suoi lavori e quelli dei suoi allievi.
Massenet ha continuato a fornire opere ambiziose ai più importanti teatri europei, badando a non ripetersi col variare la scelta dei soggetti: fantastici, fiabeschi, antichi, medievali, esotici, ecc. Inoltre si è impegnato a formare una generazione di artisti che gliene sarà a lungo riconoscente.
Gabriel Pierné, Xavier Leroux, Gustave Charpentier, Augustin Savard, i fratelli Hillemacher, Alfred Bruneau, Paul Vidal, Reynaldo Hahn, Henry Février, Florent Schmitt sono solo alcuni dei suoi tanti seguaci, che porteranno la visione del maestro fino al cuore del XX secolo.
Compositrici!
Location: Palazzetto Bru Zane, Venezia
Date: dall’1 aprile all’11 maggio 2023
- Fouchenneret, Berthaud, Levionnois e Laloum in La Belle Époque delle compositrici
- Jean-Frédéric Neuburger in Racconti fantastici
- Juliette Hurel e Hélène Couvert in Note flautate
- Cyrille Dubois e Tristan Raës in Sottovoce
- Pascal, Hennino, Luzzati e Oneto Bensaid in Quartetto romantico
- Sergej Galaktionov, Amedeo Cicchese e Linda Di Carlo in Il tempo delle ambizioni
- Johannes Gray e Anastasiya Magamedova in Sulla corda
Raccontando la storia dell’arte, si è a lungo preferito illustrare solo alcune grandi figure di creatori: geni in lotta con il loro tempo oppure maestri che ne definiscono l’essenza. Questo approccio parziale e a volte crudele ha relegato nell’ombra una moltitudine di musicisti, arbitrariamente qualificati come minori o secondari e condannati al silenzio, poiché non appartenevano al gruppo degli eletti fondamentali.
Nel momento in cui rivediamo questo modo di pensare, mettendo in discussione i giudizi estetici del XX secolo e partendo alla riscoperta di bellezze dimenticate, bisogna anche constatare che il periodo che ci precede, nel designare gli autori indispensabili, non ha mai selezionato una sola compositrice. Sulla timeline appesa nella maggior parte delle classi di musica non compare nessun volto femminile. Ciò ha conseguenze incresciose. Come può una giovane donna di oggi intraprendere una carriera di compositrice, se non le è mai stata presentata una figura tutelare che le dimostri che la cosa è possibile, iscrivendosi addirittura in una storia pluricentenaria?
Senza minimizzare le difficoltà incontrate ai loro tempi da queste artiste, sembra davvero che sia giunto il momento di studiarne meglio il percorso e di far rivivere le loro opere: a teatro, in concerto, su disco. Presentando questi nuovi modelli del passato, speriamo di partecipare alla costruzione di un futuro più equo e più vario.
Concerti Fuori Festival
- Leonora suona Déodat: martedì 13 dicembre 2022, ore 19:30
- Café Concert: venerdì 17, sabato 18 febbraio 2023 ore 19:30, domenica 19 febbraio 2023 ore 17:00
- La mélodie è donna: martedì 8 marzo 2023, ore 19:30