Musica
Yungblud in concerto a Bergamo per il tour IDOLS: tutto sull’evento
Yungblud torna in Italia. L’ultima volta che il cantante britannico si è esibito nel nostro Paese era a Milano nel 2023, ad appena un anno dalla pubblicazione del suo ultimo, omonimo album, Yungblud.
Da quel momento, nessun disco è stato più annunciato. Solo qualche messaggio criptico sui social, una nuova direzione musicale e molti singoli inediti, l’ultimo dei quali di appena un paio di mesi fa, Hello Heaven, Hello. Ma oggi, finalmente, l’attesa dei fan è stata ricompensata, perché l’annuncio è arrivato: il 31 ottobre 2025 l’artista, volto della rinascita del pop punk contemporaneo, sarà protagonista di un’unica, imperdibile, data italiana.
Yungblud in concerto in Italia: date, biglietti e presale
Questa volta Yungblud salirà sul palco di una nuova e moderna location, la ChorusLife Arena di Bergamo, per quello che sarà il suo unico concerto italiano del 2025. In apertura, inoltre, suoneranno i Palaye Royale.
Chi vuole assicurarsi un posto ha due strade. La prima è registrarsi gratuitamente su livenation.it: in questo modo si avrà accesso alla prevendita riservata agli iscritti My Live Nation, che aprirà giovedì 15 maggio alle ore 10:00. La seconda è attendere la vendita generale, che inizierà venerdì 16 maggio alle ore 10:00 su ticketmaster.it.
YUNGBLUD – IDOLS – The World Tour
- 31/10/2025, ChorusLife Arena, Bergamo
IDOLS: il nuovo tour di Yungblud
Il concerto di Bergamo fa parte dell’IDOLS World Tour, il tour internazionale annunciato in vista dell’uscita del nuovo album Idols, atteso per il 20 giugno 2025. Un progetto ambizioso, pensato in due parti, nato con l’idea di raccontare chi siamo quando smettiamo di rincorrere le immagini degli altri e iniziamo a guardarci davvero.
Prodotto da Matt Schwartz, con il contributo di Bob Bradley e Adam Warrington, Idols conterà dodici tracce e segnerà, almeno sulla carta, un’evoluzione sia musicale che narrativa. Yungblud lo ha descritto come “a love letter to self-reclamation, to rock music, and to life in all its beautiful chaos” (“una lettera d’amore alla riappropriazione di sé, alla musica rock e alla vita in tutta la sua bellissima confusione”).
Sul palco, invece, è lecito aspettarsi quello che da sempre caratterizza Yungblud: un rapporto diretto con il pubblico, piccole improvvisazioni e qualche scarto imprevisto. A distanza di due anni dal suo ultimo live in Italia, questo ritorno arriva con un disco nuovo sì, ma anche con un intero mondo in costruzione, pronto a prendere forma dal vivo.
Uno sguardo alla scaletta: cosa aspettarsi da Yungblud a Bergamo
Chi ha seguito gli ultimi concerti di Yungblud sa che c’è un filo conduttore che tiene insieme ogni show. L’apertura, ad esempio, è spesso la stessa: superdeadfriends, seguita da pezzi come I Love You, Will You Marry Me, The Funeral e California, ormai ricorrenti all’inizio del live. Subito dopo arrivano strawberry lipstick e fleabag, talvolta con momenti improvvisati (tipo fan chiamati sul palco o brevi pause per parlare direttamente col pubblico).
Man mano che il concerto va avanti, entrano in gioco brani che mischiano rabbia, leggerezza e fragilità, come Anarchist, parents, When We Die (Can We Still Get High?) e Lowlife. Ogni tanto può capitare cambi qualcosa, così fanno capolino mars, Sex Not Violence, god save me, but don’t drown me out, e la cover di I Think I’m OKAY (un riferimento costante alla collaborazione con Machine Gun Kelly), che si alternano a seconda del contesto, del pubblico, forse anche dell’umore del momento. Il finale, invece, è quasi sempre affidato a Loner.
Chi è Yungblud? Tutto sul re del pop punk
Yungblud, all’anagrafe Dominic Richard Harrison, è nato nel 1997 a Doncaster, nel nord dell’Inghilterra. Prima di diventare uno dei nomi più riconoscibili del pop punk contemporaneo, ha recitato in serie TV britanniche come Emmerdale e The Lodge. Ma è con la musica che ha trovato la sua voce, una voce ruvida, caotica, politicizzata. Una voce che urla quando serve, che inciampa, che sbatte contro quello che cerca di normalizzare.
L’inizio di carriera
Figlio e nipote di musicisti (il nonno ha suonato con i T. Rex negli anni ’70!) Dominic cresce circondato da strumenti e dischi. A scuola però non si integra: dopo una diagnosi di ADHD, si scontra con sistemi educativi fin troppo rigidi. La musica arriva presto, più come sfogo che come conforto.
Nel 2017 pubblica King Charles, un singolo satirico e feroce contro l’establishment britannico. Il brano successivo, I Love You, Will You Marry Me, racconta una storia di sfruttamento emotivo e commerciale. Il suo primo EP omonimo esce nel 2018, seguito da 21st Century Liability, l’album che lo consacra come portavoce dei giovani arrabbiati e spaesati della Generazione Z.
Da lì non si è più fermato: Weird! (2020) e Yungblud (2022) allargano il suo universo musicale e visivo, mescolando provocazione e vulnerabilità. Nel frattempo arrivano collaborazioni con grandi nomi come Halsey, Travis Barker, Bring Me the Horizon e Willow. Ma Yungblud non diventa mai un artista pettinato. Ogni nuovo progetto è un passaggio a livello tra il caos e qualcosa che somiglia a una confessione collettiva.
Nel 2025 ha annunciato l’arrivo di Idols, album definito da lui stesso una “rock opera”, pensato come naturale evoluzione della sua visione live. Il singolo Hello Heaven, Hello, uscito di recente, ne è un primo assaggio: nove minuti di autoaffermazione e cambi di ritmo.
Yungblud e Halsey
Uno dei momenti più seguiti della carriera di Yungblud è stata la sua collaborazione con Halsey. I due si sono conosciuti nel 2018 e la scintilla è scattata subito, sia sul palco che fuori. Il risultato? 11 Minutes, pubblicato il 14 febbraio 2019, un brano potentissimo che unisce il dramma dell’emo pop con l’energia rock, impreziosito dalla batteria di Travis Barker.
Il video ufficiale e la performance agli iHeartRadio Music Awards hanno fatto impazzire i fan. Ma non è solo la musica ad aver catturato l’attenzione: il loro rapporto ha conquistato i cuori di milioni di fan. Anche dopo la fine della relazione, Halsey e Yungblud sono rimasti in ottimi rapporti, continuando a supportarsi pubblicamente.
Il significato del nome Yungblud
Il nome “Yungblud” nasce per caso, nei primi tempi in cui Dominic Harrison si affacciava al mondo della musica. In studio, era semplicemente “il sangue giovane”, il più piccolo tra gli artisti seguiti dalla sua agenzia. Quel soprannome (young blood, in inglese) è rimasto, ma ha preso una forma tutta sua: tre “o” in meno, una scrittura più diretta, quasi tagliata.
Col tempo è diventato un vero e proprio marchio, che si è portato dietro tutto quello che ha fatto: canzoni, dischi, concerti, video, collaborazioni. Ma soprattutto si è legato a chi lo ascolta. In più di un’intervista ha detto che all’inizio in molti lo prendevano in giro per quel nome, lo trovavano esagerato; cosa che non lo ha dissuaso dal tenerlo. Così oggi è il titolo di un progetto che parla di identità, appartenenza e libertà con l’ironia di chi non si prende troppo sul serio.
Acquista ora i biglietti per Yungblud su Ticketmaster
Yungblud torna in Italia e lo fa con una sola data: giovedì 31 ottobre alla ChorusLife Arena di Bergamo. Un concerto attesissimo, che si preannuncia intenso, viscerale, fedele al suo stile.
Vuoi assicurarti un posto? Iscriviti subito a My Live Nation: la prevendita esclusiva apre giovedì 15 maggio alle 10, con 24 ore di anticipo rispetto alla vendita generale, prevista per venerdì 16 maggio alla stessa ora.